Oggi si festeggia la cosiddetta “festa della donna” in memoria di una serrata in una fabbrica americana, che in seguito ad un incendio causò la morte di decine di donne operaie. Questa ricorrenza, che cade ogni anno nel giorno 8 marzo, è stata originariamente istituita come rammento alle discriminazioni e alle violenze subite dalle donne nel corso della storia e allo stesso tempo come simbolo delle loro conquiste in ambito sociale, politico ed economico.
Qual è però la percezione ed il significato che si attribuisce oggi giorno all’8 marzo? Ha ancora senso festeggiare? Se si, in che modo? In Italia è consuetudine regalare un ramo di mimosa, fiore di stagione divenuto simbolo di tale ricorrenza. Inoltre, spesso accade che durante questa giornata i musei ed eventi culturali siano gratuiti per le donne.
L’8 marzo, tuttavia, non viene celebrato solamente in Italia, ma vanta una tradizione mondiale. In Russia, per esempio, viene considerata festa nazionale, un vero e proprio giorno festivo dedicato al genere femminile che si celebra deliziando di pietanze tradizionali e champagne. Negli Stati Uniti, in maniera analoga, gli viene attributo un peso notevole. A New York, in particolare, i festeggiamenti non mancano, dove l’associazione Code Pink Women for Peace, per esempio, organizza diversi eventi e parate nei giorni che vanno dal 6 al 8 marzo.
In aggiunta alle consuetudini popolari, anche Google ci ricorda l’importanza di questo giorno, il quale ogni anno sostituisce il suo classico logo con video ed immagini significative per il genere femminile.
Nonostante queste tradizioni mondiali, sono in molti oggi a non dar più peso a questa celebrazione, definendo ‘la festa della donna’ una mera trovata pubblicitaria, o per meglio dire, una ricorrenza puramente commerciale, distaccandosi totalmente dal suo significato e valore iniziale. A tal proposito, durante un’intervista condotta da RSI News si è espressa anche Marialuisa Parodi, presidente della FAFTPlus, la Federazione delle Associazioni Femminili Ticino Plus, la quale si è occupata sin dalla fondazione di temi in ambito politico, sociale ed economico, promuovendo la parità dei sessi in questi ambiti. Alla domanda “C’è ancora bisogno di festeggiare L’8 marzo?”, la Sig.ra Parodi risponde: “Di festeggiare non c’è bisogno perché non ci sono state le conquiste necessarie per poterle festeggiare, è un modo di ricordare che le cose da fare sono ancora molte, ma non basta un giorno all'anno". In riferimento a ciò affermato dalla Dott.ssa Parodi, è chiaro che a tutt’oggi l’uguaglianza di genere è ancora in fase di costruzione. Ciò è dimostrato anche dal fatto che in Svizzera, molti cantoni si rifiutino di adempiere ai propri obblighi nella lotta contro le disuguaglianze di genere. La legge federale sulla parità dei sessi risale al lontano 1995. Tuttavia, ciò di cui questo paese ha bisogno è introdurre controlli e strumenti di applicazione più ferrei al fine di onorare il mandato costituzionale sulla “parità di retribuzione per lo stesso lavoro”.