L’ultima edizione, nel 2016, è stata ospitata a Zurigo, 22 dopo la prima a Rotterdam nel 1996, approda a Palermo, nella città che (come abbiamo visto nelle pagine precedenti) è Capitale italiana della Cultura 2018, da giugno a novembre.


Manifesta, Biennale Europea nomade per l’Arte Contemporanea, nasce nei primi anni novanta in risposta ai cambiamenti politici, economici e sociali a seguito della fine della Guerra Fredda e un avvicinamento verso l'integrazione europea. Da quel momento, la Biennale si è sviluppata in una piattaforma nomade che - attraverso un'intensa attività di ricerca locale e produzione di nuove opere d'arte - ha stabilito un dialogo tra attori internazionali e locali in merito alle questioni dell'arte e società in Europa. Manifesta è un progetto che si basa sulla comunità: il suo successo dipende dalla collaborazione tra gli attori internazionali e locali e dal coinvolgimento della comunità locale. Manifesta enfatizza un pensiero critico, la ricerca scientifica e la sperimentazione artistica. Per raggiungere questo obiettivo, coinvolge artisti e gruppi di artisti di varia provenienza e nazionalità durante la Biennale e nei due anni di preparazione nel periodo che precede ogni edizione.
La Città di Palermo è stata selezionata dal comitato di Manifesta per la sua rilevanza su due principali temi che identificano l’Europa contemporanea: migrazione e condizioni climatiche, e sull’impatto che queste questioni hanno sulle nostre città. Le diverse stratificazioni e la fitta storiografia di Palermo – occupata da diverse civiltà e culture con forti legami e connessioni con l’Africa del Nord e il Medioriente negli ultimi 2000 anni – ha lasciato le sue tracce nella società multiculturale, localizzata nel cuore dell’area Mediterranea. La maggiore ambizione di Manifesta 12 è lavorare attraverso vie interdisciplinari accanto alle comunità locali in modo da ripensare le infrastrutture architettoniche, urbane, economiche, sociali e culturali della città. A Palermo si prefigge di analizzare il vasto ruolo dell’intervento culturale nel permettere ai cittadini di riconoscere le proprie responsabilità e i propri diritti, volendo agire da incubatore e supportare le comunità locali attraverso diversi interventi culturali. Manifesta vuole attivare un ripensamento della città nelle sue strutture socio-economiche e culturali, usando il profilo esistente della civitas come piattaforma per il cambiamento sociale.
Secondo il Sindaco di Palermo: "Avere Manifesta 12 a Palermo nel 2018 è un’opportunità fantastica per la città per rafforzare la sua identità locale e internazionale. É un’opportunità per l’Europa per apprezzare il significato della sua dimensione e identità Mediterranea e Mediorientale: Palermo ha portato Manifesta nel Mediterraneo e il Mediterraneo all’Europa. È un’opportunità per celebrare Palermo nella sua essenza: un laboratorio per l’arte e la cultura. La città è capace di rinnovare sé stessa e costruire il proprio futuro”
Secondo la Direttrice di Manifesta: “Manifesta 12 a Palermo è una grande sfida per ripensare a come gli interventi culturali possono avere un forte ruolo nell’aiutare a ridefinire uno dei più iconici crocevia del Mediterraneo della nostra storia, all’interno di un lungo processo di trasformazione”. Manifesta 12 vuole affrontare diverse questioni tra cui: “la partecipazione dei cittadini alla governance della Città” e “Come riconoscersi cittadini e riappropriarsi della propria Città? Le questioni migratorie di Palermo sono emblematiche di una più amplia situazione di crisi che l’intera Europa si trova ora a fronteggiare.”
Prima di Palermo queste sono le città che hanno ospitato la manifestazione: Rotterdam, 1996; Lussemburgo 1998; Ljubjana, 2000; Francoforte 2002; Donostia-San Sebastian, 2004; Nicosia, Cipro, 2006 (poi cancellata); Trentino-Alto Adige, 2008; Murcia e Cartagena, 2010; Genk, 2012; San Pietroburgo, 2014; Zurigo, 2016.


Immagine:
- Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, e la direttrice di Manifesta Hedwig Fijen durante la presentazione ufficiale