Il Museo d’arte della Svizzera italiana totalizza oltre 100'000 visitatori durante il 2016 e si posiziona nella ristretta cerchia dei maggiori musei d’arte svizzeri. Un’importante spinta per il raggiungimento di questo risultato complessivo l’ha data la mostra dedicata a Paul Signac, che è stata visitata da più di 45'000 persone.

Si è conclusa domenica 8 gennaio la mostra “Paul Signac. Riflessi sull’acqua” dedicata al grande maestro della pittura moderna e realizzata in collaborazione con la Fondation l’Hermitage di Losanna. Dalla sua inaugurazione, sabato 3 settembre, la mostra ha portato sulle rive del Ceresio oltre 45'000 visitatori, contribuendo in larga misura all’importante risultato del primo anno di vita del Museo d’arte della Svizzera italiana: la soglia dei 100'000 visitatori annui. Un risultato che proietta l’istituto tra i musei d’arte più frequentati in Svizzera, al livello di istituti importanti come il Kunstmuseum e il Paul Klee Zentrum di Berna, il Museum für Gestaltung di Zurigo e il Museum Tinguely di Basilea.
Un risultato naturalmente salutato con “grande soddisfazione” dal direttore Marco Franciolli che ha sottolineato come il museo abbia “superato significativamente gli obiettivi di pubblico prefissati alla sua apertura. Si tratta di un risultato importante che conferma la bontà della strada intrapresa nella creazione di una nuova realtà culturale e in linea con la volontà di proporre un museo coinvolgente, accessibile a tutti, capace di emozionare un largo pubblico e la critica.”
Nel 2016, dopo il tema della percezione affrontato attraverso i lavori degli artisti Markus Raetz e Aleksandr Rodchenko, quello del rapporto fra arte e vita approfondito in “And Now the Good News. Opere dalla Collezione Annette e Peter Nobel”, le mostre autunnali dedicate agli artisti Paul Signac e Antonio Calderara intendevano riflettere sulla natura e l’evoluzione del linguaggio pittorico.
L’allestimento “Paul Signac. Riflessi sull’acqua” ha offerto al pubblico l’opportunità di scoprire il virtuosismo del maestro neoimpressionista attraverso una selezione di oltre 140 opere provenienti da una straordinaria collezione privata che ne ripercorre l’intensa quanto varia carriera artistica.
L’inizio promettente dell’esposizione, che in poco più di un mese in concomitanza con l’avvio della seconda stagione del LAC aveva raggiunto i 14’000 visitatori, è stato confermato nei mesi successivi fino al dato complessivo di oltre 45’000 visitatori, con una media di 420 entrate al giorno. Complici le festività e le esposizioni ad essa affiancate, il museo ha registrato negli ultimi giorni d’apertura della mostra un afflusso medio di pubblico ancora superiore, oltre 600 visitatori al giorno. Questi dati sottolineano non solo il largo consenso da parte del pubblico dell’offerta espositiva, ma anche l’apporto costante del museo all’attività del LAC e alla rinomanza oltre Gottardo e in Italia. A conferma di quest’aspetto, il 70% dei visitatori proviene da oltre i confini cantonali: il 35% dal resto della Svizzera, il 20% dall’Italia e il restante15% da altri Paesi. Il pubblico locale ha partecipato alle numerose iniziative di mediazione culturale legate a Signac: in poco più di 100 giorni di apertura, oltre 400 gruppi hanno organizzato e preso parte a visite guidate, percorsi di approfondimento e laboratori creativi. Tra di essi ben 255 classi scolastiche a rimarcare l’impegno costante del museo nel garantire la massima fruibilità ed accessibilità alle arti visive.

Spazio -1. Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
Parte dell’offerta artistica del MASI Lugano è anche lo Spazio -1. Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, sede espositiva che contribuisce al successo e al posizionamento di Lugano quale destinazione per l’arte contemporanea. Nell’anno appena trascorso con i 9'000 visitatori delle mostre “Sulla croce” e “Ilya & Emilia Kabakov. The Kabakovs and the Avant-Garde”, consolida ulteriormente il dato complessivo delle visite.

Esposizioni in corso e future
Fino al 12 febbraio è possibile visitare il primo allestimento della collezione permanente e i lavori del giovane artista luganese Marco Scorti, che si è aggiudicato il Premio Manor Ticino 2016.
In primavera il MASI Lugano rinnova la sua offerta espositiva. A febbraio presenta l’opera di una delle più note artiste svizzere del Novecento, Meret Oppenheim, accanto ai maggiori esponenti del movimento dada e surrealista e a figure di rilievo nel panorama dell’arte contemporanea (12 febbraio – 28 maggio 2017). Dal 12 marzo ospita i recenti e inediti lavori del britannico Craigie Horsfield attraverso un progetto realizzato in collaborazione con l’artista stesso e il Centraal Museum di Utrecht (fino al 2 luglio 2017). Le ricerche di due protagonisti indiscussi dell’arte italiana del dopoguerra, Alighiero Boetti e Salvo, saranno invece presentate a partire dal 9 aprile fino al 27 agosto 2017. Verrà affiancato a quest’ultima mostra, presso lo Spazio -1. Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, un allestimento dal titolo “Torino 1966-73” volto a documentare il clima artistico torinese tra gli anni ‘60 e ‘70.

Informazioni

Sede
LAC Lugano Arte e Cultura
Piazza Bernardino Luini 6, 6901 Lugano
+41 (0)58 866 4230
info@masilugano.ch
www.masilugano.ch

Orari
Martedì - domenica: 10:00 – 18:00
Giovedì aperto fino alle 20:00
Lunedì chiuso

Ingresso

La collezione: gratuito
Esposizioni temporanee
Intero: chf 15.-
Ridotto: chf 10.- (AVS/AI, over 65 anni, gruppi, studenti 17-25 anni)
Gratuito: 16 anni e ogni prima domenica del mese

Visite guidate e laboratori creativi
Mediazione culturale

+41 (0)58 866 4230
lac.edu@lugano.ch



MASI Lugano
Il Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano (MASI Lugano) rappresenta il punto di arrivo di una profonda revisione delle politiche culturali che ha portato all’unificazione del Museo Cantonale d’Arte e del Museo d’Arte di Lugano in una sola istituzione. Il museo ha due sedi: al LAC sono proposti diversi allestimenti volti ad approfondire l’arte del Novecento e contemporanea e le sue collezioni, a Palazzo Reali l’attività si concentra sulla storia dell’arte del territorio e sulla valorizzazione di nuclei specifici delle collezioni.