Domenica scorsa, a Milano, in centinaia si sono messi in coda in Galleria Vittorio Emanuele II per avere una fetta del panettone più grande del mondo. Il panettone, dal diametro di 80 centimetri e dall’altezza di due metri, è stato poi tagliato in 1.200 fette e distribuito ai presenti.

Ormai divenuto il dolce natalizio italiano per eccellenza, esso è stato oggetto di un cambiamento non solo nel modo in cui viene percepito in Italia e all’estero, ma anche nell’influenza che ha sulla nostra economia. “Come per noi la baguette è un simbolo di Parigi e della Francia, la produzione del panettone sta unendo l'Italia, dal Manzanarre al Reno". Con queste parole infatti, Palmiro Poli, presidente di Aibi (Associazione Italiana Bakery Ingredients) riporta le tendenze di consumo rilevate da una ricerca Cerved sul mercato del pane in Italia, commissionata da Aibi-Assitol, che prevede per Natale 2017 una crescita pari al 3% nelle vendite dei dolci artigianali prodotti dai panettieri.

In particolar modo, pandori e panettoni, ha aggiunto il presidente Aibi, "stanno conquistando single e il consumo più informale, a merenda come a colazione, con i minipanettoni, quelli piccoli”. Ciò che viene maggiormente apprezzato è la freschezza, l’utilizzo del lievito madre e la scelta di ingredienti di qualità. Dino Bartocci, presidente di Cna-Assopanificatori Roma, titolare di uno storico forno a Campo de' Fiori, aggiunge: “Si tratta di produzioni senza conservanti, e il consumatore sa che, ad un prezzo che oscilla tra i 20 e i 30 euro, porta sulla tavola della festa un prodotto fresco''