Secondo i dati dell'Ufficio federale di statistica (UST), nel settore privato le disparità salariali di genere continuano a diminuire gradualmente. Nel complesso sono passate dal 23,6% nel 2010 al 19,5% nel 2014.
Nel 2014, nell'insieme del settore privato le donne guadagnavano mediamente il 19,5% in meno (media aritmetica) rispetto ai loro colleghi uomini (2010: 23,6%). Questa differenza è riconducibile in parte a fattori strutturali come, per esempio, un livello di formazione diverso o un numero differente di anni di servizio, oppure ancora all'esercizio di una funzione di quadro meno elevata all'interno dell'azienda. Ciononostante emerge che il differenziale salariale tra uomini e donne è maggiore quanto più elevata è la funzione di quadro svolta. Le disparità salariali tra i sessi variano sensibilmente anche a seconda del ramo economico: per esempio, ammontano al 9,3% nel settore alberghiero e della ristorazione, al 18,6% nel commercio al dettaglio, al 23,9% nell'industria metalmeccanica e al 33,2% nelle attività finanziarie e assicurative.
Nell'insieme del settore pubblico (Confederazione, Cantoni e Comuni), la differenza salariale media tra donne e uomini nel 2014 era del 16,6% (2012: 16,5%).
Nel 2014 nel settore privato i posti remunerati a meno di 4000 franchi lordi al mese per un lavoro a tempo pieno erano occupati prevalentemente da donne (64,1%, rispetto al 65,2% registrato nel 2010). Se si osserva la cima della piramide dei salari, ovvero i posti di lavoro il cui livello di rimunerazione supera gli 8000 franchi lordi al mese, emerge che il 73,3% di essi è occupato da uomini e il 26,7% da donne. La percentuale di donne fra coloro che percepiscono un salario superiore ai 16'000 franchi lordi al mese si è attestata solo al 15,2% contro una percentuale di uomini pari all'84,8% (2010: 14,3%).