La Svizzera è tra i principali partner commerciali dell’Italia, con un interscambio pari a circa 30 miliardi di euro, collaborazioni in settori chiave come energia, finanze e trasporti e un volume molto significativo di investimenti diretti reciproci. Sono note di eccellenza che configurano nel modo più positivo i nostri profondi rapporti di amicizia, partenariato e buon vicinato”. Così il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano, al termine dell’incontro alla Farnesina con il suo omologo svizzero Ignazio Cassis. “La scelta del ministro Ignazio Cassis di effettuare in Italia la sua prima visita all’estero da consigliere federale è un riconoscimento chiaro della proficuità e dell’eccellenza delle relazioni tra Italia e Svizzera in ogni settore” ha aggiunto Alfano.

Il titolare della Farnesina ha poi sottolineato che “i nostri Paesi condividono un patrimonio di storia e tradizioni che affondano le loro le radici anche nella italianità e notevole è il rilievo della collettività italiana in Svizzera ed il suo contributo alla crescita del Paese d’Oltralpe”. “In questo quadro – ha continuato - il sostegno alla promozione della lingua italiana in Svizzera è per noi una priorità e siamo riconoscenti alle Autorità svizzere per le misure a tutela dell’italiano nel quadro del quadrilinguismo elvetico”.

Voglio inoltre confermare il nostro forte apprezzamento e la nostra piena riconoscenza alla Svizzera per il suo impegno nell’attuazione del programma UE di ‘relocation’, attraverso la sua partecipazione volontaria all’iniziativa”, ha detto ancora il ministro Alfano.

Nel corso del colloquio, oltre che di relazioni bilaterali e tematiche frontaliere i due ministri hanno parlato anche di rapporti Svizzera-UE, migrazioni e Presidenza italiana dell’Osce.

Al di là delle parole di reciproco apprezzamento, dall’incontro si evince che per il dossier sulla fiscalità dei frontalieri la strada è ancora in salita, anche se la Svizzera spera possa andare in porto al più presto. Dal canto suo, l'Italia ha chiesto ulteriori verifiche per quanto riguarda le ordinanze di applicazione della legge sugli stranieri, e ciò, secondo quando riferito dallo stesso Cassis al termine dei lavori, "per verificare la compatibilità con gli accordi bilaterali, come chiede l'UE".

Berna, ha affermato il responsabile del DFAE, procederà in questa direzione a metà dicembre, prima che "la palla passi nel campo dell'Italia", che, com’è noto andrà alle elezioni politiche nella prossima primavera. Sarà possibile giungere alla firma dell'accordo fiscale tra i due Paesi entro quel termine? "È una questione politica" che dovrà valutare il Governo italiano, ha concluso Cassis.