Alla fine del 2016, in Svizzera si contavano in totale 318.500 frontalieri di nazionalità straniera, il 64,4% dei quali uomini e il 35,6% donne. Dalla fine del 2015 alla fine del 2016, il loro numero è salito di 11.300 unità, ovvero del 3,7%. Questo dato corrisponde a quello dell'anno precedente e al contempo corrisponde all'incremento annuo più basso dal 2010.
È quanto emerge dai risultati della statistica dei frontalieri effettuata a cadenza trimestrale dall'Ufficio federale di statistica (UST).

In Ticino c'è la quota più elevata rispetto al totale degli occupati: sono attualmente 64.327, in netto aumento rispetto al 2015 (62.470) e anche al 2014 (erano allora 63.071).
A livello nazionale, poco più della metà (54,9%) era domiciliata in Francia, circa un quarto (22,6%) in Italia e un quinto (19,3%) in Germania. In Ticino si osserva la quota di frontalieri (27,1%) più elevata rispetto al totale degli occupati.
In generale, nell'arco di cinque anni, il numero di frontalieri è passato da 251.700 unità nel 2011 a 318.500 nel 2016, con un aumento del 26,6%. La progressione presso gli uomini (+26,4%) è stata analoga a quella delle donne (+26,8%). Nello stesso periodo, secondo i risultati della statistica delle persone occupate, il numero di occupati è passato da 4,713 milioni a 5,081 milioni (+7,8%).
Alla fine del 2016 la maggior parte dei frontalieri lavorava nel settore dei servizi (65,4%), il 34,0% nel secondario e solo lo 0,6% nel settore primario. I rami economici «Attività manifatturiere» (25,8%, settore secondario) e «commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli» (14,7%, settore terziario) raggruppavano, insieme, oltre il 40% di tutti i frontalieri.
Rispetto al totale degli occupati in Svizzera, la quota di frontalieri si attestava al 6,3%. Nel settore secondario, un occupato su dieci era frontaliere (10,1%), nel settore terziario una persona su venti (5,4%); nel settore primario tale quota era pari all'1,2%.
Alla fine dello scorso anno, quattro quinti di tutti i frontalieri di nazionalità straniera erano di età compresa tra i 25 e i 54 anni (82,4%). La quota di frontalieri giovani (15-24 anni) corrispondeva al 4,7%, quella dei frontalieri più anziani (55 anni e oltre) al 13,0%. Mentre nell'arco di cinque anni la quota di frontalieri giovani è diminuita (-1,6 punti percentuali), quella relativa ai frontalieri di 55 anni e più ha registrato un incremento (+2,4 punti percentuali). Le tendenze osservate per queste due fasce d'età sono constatabili anche per il totale degli occupati.