Dall’anno prossimo sarà più difficile ottenere il passaporto rossocrociato. Secondo la nuova Legge sulla cittadinanza potrà essere naturalizzato solo chi dispone di un permesso di domicilio, vive in Svizzera da almeno dieci anni ed è ben integrato. Gli aspiranti svizzeri dovranno ad esempio dimostrare di sapersi esprimere in una lingua nazionale non solo oralmente ma anche per iscritto. Verrà richiesto un livello A2 (Livello elementare) per lo scritto e B1 (Livello intermedio) per l’orale, secondo i valori stabiliti dal Quadro comune di riferimento europeo. Queste competenze dovranno essere comprovate da un esame.
Finora chiunque avesse risieduto in Svizzera per 12 anni poteva richiedere la naturalizzazione. Da gennaio solo quelli con il permesso C (di domicilio) potranno farlo. La durata del soggiorno nella Confederazione è ridotta a 10 anni, ma il tempo trascorso grazie al Permesso N (richiedenti asilo) non conterà più, mente gli anni trascorsi con il Permesso F (persone ammesse provvisoriamente) varranno solo per metà.
La cittadinanza non potrà poi essere concessa a coloro che hanno fatto ricorso all’aiuto sociale nei tre anni precedenti la richiesta. Eccezioni sono previste per chi ha rimborsato i soldi ricevuti e per le persone in formazione. Come già in passato, i candidati alla naturalizzazione dovranno avere un casellario giudiziale vergine.
Con l’anno nuovo in Svizzera si abbassa l’IVA. Dopo il rifiuto della riforma delle pensioni, il tasso passa dall’8 al 7,7%, mentre quello speciale per il settore alberghiero dal 3,8 al 3,7%.
Entrata nel vivo anche una delle riforme più controverse. Il segreto bancario per i non residenti cadrà a tutti gli effetti. Dal 1. gennaio le autorità fiscali elvetiche potranno scambiare automaticamente le informazioni bancarie con i colleghi di altri 38 Paesi.