Una visita a Ischia dopo il terremoto, dove i danni più grandi li ha fatti un certo tipo di (dis)informazione

testo e foto di Salvatore Pinto


Sono nel Golfo di Napoli dove si trova l'Isola d'Ischia. Un'isola termale unica in tutta Europa per le sue cure e benessere naturale. Amministrativamente Ischia è divisa in sei comuni che sono Casamicciola Terme, Ischia, Lacco Ameno, Forio, Barano d'Ischia e Serrara Fontana. È la più estesa dell'Arcipelago Campano (sessantamila abitanti), di cui fa parte insieme con Capri e Procida.
Come ogni anno, la stagione estiva è iniziata a marzo con un grande afflusso di turisti. Di buon auspicio per gli albergatori locali, che prevedevano una lunga estate con gli alberghi sold out. E così sembrava dovesse andare, fino alla sera del 21 agosto, quando alle ore 21, l'isola viene colpita da una scossa di terremoto di magnitudo 4.0 con epicentro nei comuni di Casamicciola e Lacco Ameno. Nonostante gli ischitani vivano da millenni in sintonia con il vulcano del massiccio del monte Epomeo che sovrasta l’isola, questa volta hanno avuto paura. Una leggenda rivela che il titano Tifeo (figura mitologica dell'isola) abbia provocato con un suo sospiro il piccolo sisma, così lo avrebbero raccontato gli antichi ischitani.

La signora Silvia è una sfollata. La sua casa è stata resa inagibile dal sisma. Mi racconta quei secondi terribili: “Nella tragedia siamo stati fortunati. Erano le nove di sera, mentre stavamo a casa in giardino a cenare in famiglia. Ad un tratto c'è stato black out. Se ne è andata via la luce. Non pensavamo ad altro, dato che capita spesso qui da noi. Dopo un minuto abbiamo sentito un fortissimo boato, o meglio una forte esplosione. Io, come prima cosa ho pensato ad un attacco terroristico. Subito dopo abbiamo avvertito un tremore sotto i piedi e la casa che oscillava. In quel momento ci siamo resi conto che qualcosa stava succedendo. Ci siamo riversati subito fuori casa, come tutto il vicinato e ci siamo ritrovati in una nuvola di polvere che avvolgeva la zona. La cosa che ci ha fatto capire la situazione, è stato quando abbiamo visto una casa crollata di fronte alla mia. Per fortuna era disabitata da anni. Mia figlia ha rischiato anche di essere colpita da una pietra, che fortunatamente l'ha sfiorata. Devo dire che la Madonna ci ha messo un bel manto su di noi, sarebbero bastati ancora due secondi in più di scosse, forse non saremmo qui a parlarne".
Continuo il giro dell'isola alla ricerca di testimonianze e per rendermi conto della situazione almeno nei punti dove posso accedere senza permessi. Però tengo a precisare, d’altronde lo verifico di persona, che il sisma ha solo colpito una piccola parte di Casamicciola e una piccola parte di Lacco Ameno, ciò vuol dire che il 95% dell'isola è rimasta intatta, fatto questo non sufficientemente evidenziato in alcuni servizi giornalistici. In base alle immagini trasmesse dai vari mass media e i commenti che le accompagnavano, il pubblico, almeno in parte, ha avuto l'impressione che la situazione fosse paragonabile a quella di Amatrice.

Una parte degli abitanti si è chiesta il perché di questo che ha considerato come una sorta di "attacco mediatico". Franco, un albergatore, si sfoga: "La stagione procedeva bene, stavamo lavorando bene da marzo, quindi già prima che iniziasse la stagione turistica ... Non capisco il motivo di questo accanimento distruttivo mediatico. Mi rendo conto che abbiamo avuto un terremoto e per sfortuna ci sono stati due morti causati dalla fatalità. Una signora anziana è deceduta per infarto e l'altra, se non fosse uscita dal porticato della chiesa mentre aspettava sua marito, non sarebbe morta colpita da una pietra caduta dal cornicione della facciata della chiesa. Sono stati salvati due fratellini sotto le macerie per la bravura e prontezza dei soccorritori e vigili del fuoco. Perché non hanno parlato e scritto anche di questo?"

Continuo il mio giro sull'isola e mi rendo conto sempre di più del danno che hanno provocato i media in piena stagione turistica enfatizzando i danni di un sisma comunque chiaramente circoscritto chiaramente e dove. Per questo molti turisti hanno abbandonato l'isola. Tante riservazioni negli alberghi e nelle terme sono nel contempo stati annullati. Turisti scappati senza saldare il conto dei giorni usufruiti, una perdita enorme.
Arrivo a Casamicciola, dove hanno allestito un padiglione come centro di coordinamento della Protezione Civile del luogo. Ricevo poche notizie anche dalle persone sfollate, che sono in balia di fogli, ordinanze, liste e numeri di telefono. Il terremoto ha provocato qualche danno, ma solo pochissime case sono crollate senza provocare vittime, oltretutto erano case molto vecchie e non abusive. I dati sono chiari, ci sono 1300 case non agibili in attesa di valutazione del danno e 2500 sfollati. Il sindaco di Casamicciola, Giacomo Pascale sta facendo e ha fatto tutto il possibile per sistemare gli sfollati in alberghi e case. Si rende conto della gravità dell'accaduto, ma conferma che i media hanno fatto più danno all'isola che il terremoto stesso. "I terremoti succedono in tutte le parti del mondo", ripete il sindaco, "ma non abbiamo gradito questo sciacallaggio mediatico".
Nonostante tutto gli ischitani non si fermano, sono speranzosi che tutto si risolva nel minor tempo possibile. Tutti vogliono rientrare nelle loro case, o almeno sapere quando questo sarà possibile. Molte persone sono demoralizzate e sperano che Ischia non diventi una seconda Amatrice, con promesse e inceppi burocratici.
Tutti ci auguriamo che Ischia ritorni al più presto nel suo splendore e che possa subito ospitare i turisti che da centinaia di anni frequentano l'isola termale.
Lo slogan dice: a Ischia si mangia si beve e si fischia.

Didascalie:

- L’isola vista dall’aliscafo
- Ci sono stati crolli, ma di case vecchie e per lo più disabitate
- Casamicciola vista dal mare. Non si notano i segni del terremoto
- Sant’Angelo d’Ischia visto dall’alto
- Davanti alla chiesa del Soccorso a Forio