Insieme alla storia e alla cultura, il vero valore aggiunto del soggiorno in Italia è diventato il cibo. Più di sei stranieri su dieci (62%) durante le vacanze nel Belpaese fanno shopping di cibo che batte nettamente negli acquisti i tradizionali souvenir (50%), l’abbigliamento (48%) e l’artigianato (25%). Lo sostiene l’analisi Ixè sulle “Vacanze Made in Italy” presentata durante l’assemblea della Coldiretti. La passione per il cibo - sottolinea la Coldiretti - raggiunge l’apice per i russi con una percentuale dell’87%, spinta anche dall’embargo che ha fatto sparire i prodotti italiani dalle loro tavole, ma è trasversale per tutti i Paesi dalla Germania all’Inghilterra e alla Francia, ma anche Usa, Cina, e Giappone, secondo uno studio Confimprese.

Vino, formaggi ed olio di oliva Made in Italy raccolgono gli interessi dei turisti stranieri anche se con aspettative diverse a seconda delle nazionalità. L’apprezzamento per il vino ad esempio varia molto con gli americani che - continua la Coldiretti - amano particolarmente il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Pinot Grigio, il Barolo e il Prosecco che piace però molto anche ai tedeschi insieme all’Amarone della Valpolicella ed al Collio, mentre i russi bevono soprattutto Chianti, Barolo, Asti e Moscato d’Asti e gli inglesi Prosecco, Chianti, Barolo. L’Italia - conclude la Coldiretti - ha conquistato la leadership mondiale nel turismo enogastronomico grazie a 283 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma ha conquistato anche il primato green con quasi 50mila aziende agricole biologiche in Europa e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni ogm a tutela del patrimonio di biodiversità senza dimenticare i quasi ventiduemila agriturismi, i circa diecimila mercati e fattorie dove acquistare a chilometri zero direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica, le centinaia di città dell’olio, del vino, del pane e i numerosi percorsi enogastronomici, feste e sagre di ogni tipo.

“Occorre lavorare per garantire l’originalità dell’offerta enogastronomica che rappresenta un valore aggiunto inestimabile dal punto di vista storico, culturale e soprattutto turistico, ma che purtroppo rischia di essere compromessa sotto la pressione dell’omologazione”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “i turisti italiani e stranieri si aspettano di mangiare prodotti della tradizione locale che sono la vera forza della vacanza Made in Italy, conquistata con la distintività, la biodiversità e il legame con il territorio”.