di Farulli Luigi (“Piazza Italia” - Radio RaBe - Berna)

Zucchero Sugar Fornaciari con il suo “Wanted-Un’altra storia tour 2018”, che è partito da Zurigo sull’onda di “Wanted- The Best Collection” opera discografica monumentale che celebra una straordinaria carriera con il meglio di oltre 30 anni di musica.
Via con “Partigiano Reggiano” seguita da un’altra hit della sua ultima produzione: “13 buone ragioni”. E poi via con una cavalcata tra nuovi e vecchi brani.
La generazione dei 40/50enni (italiani e svizzeri) è di nuovo chiamata a celebrare la storia della musica italiana: a colpo d’occhio c’è una prevalenza di fan storici di Sugar, ma non manca qualche giovane attratto da un sound che, in realtà, è da considerarsi senza tempo.
Tanta voglia di cantare gli intramontabili successi di uno dei più significativi blues man italiani.
Zurigo accoglie alla grande Zucchero, con l’Halle 622 gremita e pronta a intonare, con il suo idolo, “Diamante”, “Baila (Sexy Thing)”, “Per Colpa di chi?”, “Diavolo in me” e tante altre ancora, comprese le ultime “Partigiano Reggiano” e “13 buone ragioni”.
«Siamo in famiglia, chiamatemi zio». Scherza al microfono Zucchero. Un live strabordante e potente, con il quale Sugar Fornaciari ha voluto dare il via, venerdì 23 febbraio 2018 dall’Halle 622 di Zurigo, al suo “Wanted-Un’altra storia tour 2018”.
La scenografia è in un cuore immenso al centro del palco sul quale passano fotografie, immagini e video. Tutto ruota attorno a «Wanted», mega raccolta dei primi 30anni di musica di Zucchero, pubblicata a novembre in diverse versioni.
Una scaletta di più di trenta pezzi lascia spazio a molta manovra d’azione e, come racconterà lo stesso musicista «di canzoni in questi trent’anni ne ho scritte più di trecento, per me e per tanti colleghi. Con questa band ne abbiamo preparate un centinaio quindi il live sarà sempre diverso».
Sul palco, come ormai consuetudine per Sugar, uno stuolo di musicisti di prim’ordine e di levatura internazionale: Adriano Molinari e Queen Cora Dunham alla batteria, ai fiati James Thompson (sax tenore, sax baritono, flauto, armonica), Lazaro Amauri Oviedo Dilout (tromba, flicorno, corno francese) e Carlos Minoso (trombone, tuba), Polo Jones (direttore musicale, basso), Kat Dyson (chitarre, dobro, mandolino, bvs), Brian Auger (organo hammond C3), Doug Pettibone (chitarra pedal steel, dobro, lap steel, banjo, chitarra), Nicola Peruch (tastiere), Mario Schilirò (chitarre), Andrea Whitt (violino, mandolino, chitarra pedal steel).
La voce di Zucchero è comunque il punto di equilibrio su cui staziona il mondo musicale del live. Una voce graffiata di blues, più potente che mai, capace di delicati passaggi e frustate sanguigne.
Assolutamente originale il momento medley. Zucchero si posiziona con sedia e chitarra al bordo estremo del palco, per stare più vicino al pubblico, e dopo aver raccontato che in un anno e mezzo di tour la band ha in repertorio un centinaio di canzoni, si diverte a fare un medley, ma non di quelli arrangiati “tipo Sanremo, che dio lo benedica… il santo”, ma in maniera un po’ diversa, “canto una canzone finché mi rompo e poi cambio”. Ed effettivamente lo fa, bloccando, a sentimento, i brani a un quarto, a metà o fino a dove lo porta il cuore. E allora arrivano frammenti di “Un piccolo aiuto”, “Il suono della domenica”, “I tempi cambieranno”, “Occhi”, “Senza rimorso” e “Blu”.
Si riparte con “Diamante”, “E’ delicato” e “Miserere”, con il tributo a Luciano Pavarotti.
Il palco è lo stesso del tour di “Black cat”, l’unica differenza è che al posto del titolo dell’ultimo album di inediti sulla struttura di sinistra ora campeggia “Wanted”, il titolo della raccolta.
Zucchero canta e il coro dell’Halle 622 di Zurigo non si fa pregare e sui brani più conosciuti è un vero e proprio tripudio. La voglia di ballare non manca e allora non resta che battere il tempo con i piedi e con le mani.
Un live che parte idealmente da “Black cat” per arrivare fino a “Wanted” e ripescare dalla raccolta brani poco eseguiti negli ultimi anni, riuscendo a portare sia un po’ dell’ultimo tour a chi non l’aveva ancora visto che un po’ di novità a chi aveva già assistito ad uno o più dei suoi ultimi concerti.
Quasi in chiusura del concerto arriva il brano “Puro Amore”, con il ricordo di Dolores O’Riordan e la foto dell’abbraccio tra Zucchero e la cantante irlandese, prematuramente scomparsa, sul palco dello “Zu&Co” di Londra del 6 maggio 2004.
Adelmo Sugar Fornaciari non ha deluso i suoi fan regalando un concerto generoso durato quasi 3 ore. Il concerto è volato tra sogni ed emozioni.
E tutti soddisfatti.