Paolo Barilla ospite a Zurigo della CCIS

Con passione e senso di responsabilità

L’incontro d’affari italo svizzero è stato organizzato, a Zurigo presso la Zunfthaus zur Meisen, a margine dell’Assemblea generale (nr 108) della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera. Il vice presidente di Barilla Holding, intervenuto come ospite d’onore, ha parlato dell’esperienza dell’azienda di famiglia (che festeggia i suoi primi 140 anni) ha posto l’accento sull’importanza di quella che può essere sintetizzata come la responsabilità etico-sociale di un’impresa.


Paolo Barilla (che precisa non essere un dottore, e ricordando la sua breve esperienza di pilota di formula 1, con una simpatica dose di autoironia dice che semmai avrebbe desiderato di laurearsi campione del modo) apre con un assunto che figura sottotraccia a tutto il suo intervento: siamo eredi di un passato che hanno costruiti altri prima di noi, al contempo siamo portatori di un patrimonio che dobbiamo tramandare a chi verrà dopo di noi.
Poi via, annotando che la storia dell’Azienda coincide con la storia della sua famiglia. Giunti ormai alla quarta generazione, da 140 anni hanno la fortuna di continuare a fare ancora pane e pasta come fu all’inizio, in quel piccolo negozio nel centro storico di Parma dove, a quel tempo, non c’era neppure l’acqua corrente.
Oggi, dopo 25 anni di lavoro (“ho iniziato tardi in azienda, dopo aver tentato di affermarmi come pilota”) in quella che chiama la “nostra magnifica Impresa”, si dice sempre più consapevole dell’importanza della storia e di come questa rappresenti un grande privilegio.
Guarda con sempre più rispetto le generazioni di persone che lo hanno preceduto, le fatiche fisiche, l’impegno, le difficoltà che hanno saputo superare, ma soprattutto il fatto che non siano mai scese a compromessi cercando una scorciatoia per il successo. Tutto questo è molto importante per poter condurre l’Azienda oggi e in futuro, per chi verrà dopo.
Si dice convinto che alla base di ogni attività che voglia durare nel tempo ci deve essere un forte senso etico e la volontà di rispettare le regole.
Ed è qui che la storia dell’azienda funge da volano straordinario.

Quale azienda per il futuro?
Alla base delle strategie, la prima considerazione da fare è chiedersi che tipo di Azienda si vuole, che tipo di qualità di prodotto si vuol progettare, che tipo di rapporto si vuole avere con le persone con cui si lavora, siano esse dipendenti, fornitori o clienti, e che relazione si vuole instaurare con la comunità in cui si vive.
Oggi ci troviamo davanti ad uno scenario con problematiche ampie e complesse a cui vanno fornite delle risposte: i prodotti devono essere buoni, equilibrati dal punto di vista nutritivo, sostenibili da un punto di vista ambientale e della salute.
Si potrebbe dire che non c’è nulla di nuovo, che così è sempre stato fatto, partendo forse da presupposti diversi. L’evoluzione della scienza continua a dimostrare che le singole conoscenze che ci hanno accompagnato nel corso dei decenni non sono più adeguate a risolvere i problemi legati alla malnutrizione e alla sostenibilità ambientale. Oggi e sempre più in futuro, occorre coniugare le diverse conoscenze e pratiche in modo sempre più integrato e connesso creando una vera e propria “rete delle conoscenze”.
Per cui, Barilla, che aspira ad essere un’Azienda di qualità eccellente, si trova ad operare ben oltre quello che le singole conoscenze imporrebbero.
Quello che stanno cercando di fare è correlare tutte le attività dell’Impresa: partendo dal campo, dove viene coltivata la materia prima, attraverso la lavorazione industriale per portarla sulle nostre tavole, fino agli effetti che la stessa ha sulla nutrizione e sulla salute.

Il primo anello di una lunga catena di responsabilità

Il primo anello di una lunga catena di responsabilità sono i fornitori che devono essere messi in condizione di poter svolgere un lavoro sostenibile qualitativamente ed economicamente.
Un caso concreto è lo sviluppo della coltivazione di grano duro sostenibile: un percorso iniziato alcuni anni fa in collaborazione con università e agricoltori, con lo sviluppo di un software che aiuta il singolo agricoltore a prendere le corrette decisioni nel suo lavoro quotidiano, grazie all’elaborazione di dati sulla varietà di grano duro coltivata, sulla composizione del terreno e sulle condizioni meteorologiche. Da quei campi sperimentali oggi Barilla realizza una produzione annua di 160000 tonnellate di grano duro sostenibile, ovvero qualità e quantità volute, riduzione di emissioni di anidride carbonica (-20%), uso di fertilizzanti (- 20%) e aumento della redditività per ettaro per l’agricoltore (+ 20%).
Dal punto di vista organizzativo l’Impresa si è dotata di figure professionali in grado di rendere ogni azione più consapevole per raggiungere l’obiettivo finale. Ne consegue un arricchimento straordinario di conoscenze che oggi fanno parte del percorso decisionale quotidiano.

Aperti a nuove competenze
Un altro aspetto molto importante da valorizzare è l’apertura verso l’esterno per trovare le competenze migliori, per avere osservatori che possano consigliare in quali settori si possa migliorare anche in termini di comunicazione sulle attività e sulle iniziative promosse dall’azienda.
In conclusione, - precisando in risposta da una sollecitazione che il bio è buono ma costoso, pertanto non è accessibile a tutti – Paolo Barilla si è detto convinto che ogni generazione abbia il diritto di creare le proprie tradizioni e che ogni epoca abbia le proprie sfide. Ieri come oggi non sempre facili da affrontare, ma il continuare a guardare avanti per riempire di contenuti quel termine bellissimo che è “qualità”, è l’unica strada possibile per vivere il proprio mestiere coniugando due termini che in casa Barilla piacciono molto a tutti: passione e responsabilità.

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